Un primo cancello, una catena pende senza lucchetto, poi un secondo cancello, più piccolo all’estremità di un’alta inferriata, poi un terzo cancello questa volta chiuso. A sinistra due box per auto, dipinti con un’orrida vernice marrone scuro, le maniglie in basso al centro ad indicare un meccanismo basculante, l’apertura verticale. Non c’è campanello, non c’è segno di vita, chiamo ma nessuno risponde. Sto per desistere, chiamiamo il numero di cellulare che ci avevano indicato ma una voce metallica ci informa che il numero non è attivo. Ripercorro a ritroso il percorso verso la strada poi, chissà cosa mi ha spinto a farlo, mi giro e vedo una luce fioca farsi strada tra le griglie dell’unica apertura dei box. Allora torno indietro, busso forte sul metallo della porta di quello che non può che essere un garage e, come proveniente da un’altra dimensione, risponde una voce di donna. Sa chi sono, ci stava aspettando, qualche minuto poi esce. Ci avviciniamo, siamo in due, abbiamo un pacco per lei, lo attendeva con ansia. Non vuole che ci avviciniamo, lo dobbiamo lasciare in terra e allontanarci poi lei si avvicina lo prende e lo porta dietro il cancello. Abbiamo subito la sensazione che lei fosse preoccupata per noi non per se stessa, chissà forse qualcosa non è stato detto, qualcosa si cela dietro questa premura. Ci guarda, sorride e ci ringrazia. Nel pacco della scorsa settimana c’erano le noccioline ci dice, era tanto tempo che non le mangiava, non se le può permettere. Un pacchetto di noccioline, qualche euro, una spesa troppo grande in una città opulenta e triste, vuota di persone e di vita dove anche un pacchetto di noccioline possono essere un lusso.
Friedrich Wilhelm Nietzsche ci invita a “prestare ascolto a coloro che con la massima oggettività e la massima discrezione esprimono il tormento e la miseria della loro epoca”. Grazie mia sconosciuta amica per aver fatto proprio questo, avermi espresso, attraverso il significato del “lusso” di un pacchetto di noccioline, il tormento e la miseria di questa nostra epoca. Una breve struggente storia di ordinaria indigenza e di straordinaria umanità.
Roberto Pergameno