Mi piace la Pontina quando piove
e si fa vortice di schizzi nebulizzati
in spente quadricromie che rendono
esotica ogni luce in movimento.
Mi piace la Pontina senza il sole
del sud che abbaglia e fa sudare
immigrati contromano in bicicletta
e meretrici mimetiche a bordo strada.
Quando piove invece, in transito
solo qualche sagoma furtiva,
maculata di schizzi
e fretta di tornare a casa.
A me sulla Pontina piace
il cielo avventuroso di tempesta
e l’orizzonte che a 90 all’ora
si tinge di Apocalypse Now
Mica quel cielo Microsoft
che opprime Pomezia,
piatto come una multinazionale
e prevedibile come una messa domenicale.
E ancor più sono grato alla pioggia
quando rende visibili
paesaggistiche ambivalenze e
messaggi d’amore sull’autovelox
Mi piace la Pontina quando piove
perché la selva di Sabaudia
diventa bosco di Cornovaglia
e mi restituisce incanti di memorie perdute.
Ma soprattutto mi piace la Pontina quando piove
perché rende evidente che
anch’io per gli altri sono
solo luce in movimento.
Testo Carlo Miccio
Foto Marcello Scopelliti