Leggendo il libro di Gandhi Il Potere della Non Violenza stanno emergendo profonde riflessioni sui miei ricordi, riportandomi al momento in cui decisi di seguire il mio istinto, di fare delle esperienze per capire nel mio piccolo modo di pensare e di vedere.
È stato, ed è un viaggio di insegnamento: cose che non avrei mai potuto imparare in nessuna scuola. Cercare di conoscere se stessi è la forma più onesta e sincera di conoscenza che una persona possa aspirare di agire. Secondo me una persona o un popolo non può andare avanti senza avere una conoscenza e un legame forti con le proprie radici.
Ad esempio, gli Africani neri erano gli uomini più civilizzati del mondo. Loro avevano delle conoscenze più avanzate in tutti gli ambiti scientifici. Dopo l’ invasione degli Arabi in Egitto il popolo nero è stato costretto a lasciare l’ Egitto e a trovarsi una nuova terra. Dopo essere andati via si sono stabiliti a Couci, l’attuale Etiopia.
Secondo me quando un popolo o una persona lascia la sua casa per andare altrove, perde tantissimo valore.
Ma questa sensazione di perdita di valore gli immigrati la conoscono meglio di chiunque. Attraverso il libro di Gandhi ho ancora chiarito moltissimo questa sensazione del difendersi … e il coraggio di lottare per cambiare le cose.
Secondo me, Il Potere della Non Violenza di Gandhi è il più prezioso libro mai scritto nell’ ultimo secolo.
Come già detto, le radici della persona sono fondamentali per la sua vita.
Mi ricordo di aver scritto un testo nel 2014, ero in Marocco: proprio in quel momento mi sono reso conto dell’amore che i miei genitori avevano per me e per i miei fratelli e sorelle.
Prima che scrivessi quel testo, rimproveravo sempre ai miei genitori la loro assenza a casa nella mia infanzia.
Ignoravo completamente i sacrifici che avevano fatto per darci la miglior educazione che un figlio o una figlia possa ricevere da parte dei suoi.
Dopo aver fatto molte esperienze dovevo tornare a casa, a trovare le mie radici.
Quando sono tornato a casa, mio padre non ci credeva … si è alzato per farmi sedere al suo posto e lì ho avuto la chiarezza che sono figlio, che lui crede in me e conta su di me.
E mia nonna mi ha detto ” ti aspettavo per morire “: aveva quasi cento anni, quella fu ultima cosa che mi disse e l’ultima volta che la vidi.
Dopo aver passato un po’ di tempo a casa dovevo continuare a seguire la mia strada.
Oggi sono in Italia e vivo in Italia, c’è molto lavoro da fare qui per i diritti dei migranti. So che gli Italiani non sono più importanti dei migranti e so che i migranti non sono più importanti degli Italiani.
Il colore che pensa di essere più importante degli altri ignora i suoi valori.
Testo: Mahamadou Ba
Foto: Marcello Scopelliti