M. Prima di iniziare una nuova riflessione sulle “domande”, vorrei raccontare la storia della mia sorella bianca A.
Lei negli anni passati faceva le colonie per bambini e, una volta al mare, non ha messo la crema solare a un bimbo nero. Dopo alcune ore si rese conto che il bimbo in questione si era scottato; lei non gli aveva spalmato la crema protettiva pensando che non ne avesse bisogno … Dopo molto tempo, non ha mai dimenticato questa esperienza …
L. Lasciamo le creme solari e concentriamoci sulle domande…
M. Alcune domande … sembrano stupide ma in realtà sono fatte apposta …
servono a mantenere la supremazia.
L. Domande “da bianco” e “domande da nero”?
M. Domanda da bianco: “il nero è un essere umano?” e domanda da nero: “il nero e il bianco sono uguali?”
Sì e allo stesso modo, esistono idee attive e idee passive. Le idee passive sono quelle che le persone non prendono in considerazione.
Le idee attive, invece, sono quelle del senso comune, rese vive nella quotidianità, quelle che rendono il peso ancora più pesante; ad esempio il 90% degli europei ha idee attive in relazione ai neri: i neri sono poveri, sono affamati, sono malati ecc …
L. Credo che il tuo punto di vista, legittimo, sia parziale. E, sai, io da bianca mi sforzo di avere una visione multiprospettica e interculturale. Penso che per avere una visione ampia del processo, sia richiesta la presa in carico faticosa di “spostare” il punto di vista. Ad esempio ripetere il “mantra paternalista” forse è poco efficace.
M. La tua visione non può essere quella delle altre persone: tu vedi le cose attraverso lo specchio e non attraverso la televisione. Tu vivi nell’accoglienza da anni, scrivi libri, fai ricerche e insegni … ma la tua visione non è quella del senso comune.
L. Sì, e sento su di me la responsabilità educativa.
La migrazione è «un fatto sociale totale» (Mauss, 1965, Sayad, 1999) è un fatto complesso, interrelato e connesso a dinamiche che afferiscono a molteplici ambiti di senso.
Avvicinarsi allo studio dei fenomeni migratori richiede prudenza sistemica, capacità di stare in mondi di mezzo, disposizione alla frustrazione della ‘non comprensione’, spaesamento, vertigine e destrutturazione delle proprie certezze culturali.
Le migrazioni e i ‘migranti’ non possono essere concettualizzate a partire dall’osservazione di un fenomeno empirico oggettivamente misurabile. I fenomeni sociali in generale, e le migrazioni in particolare, sono il frutto di processi di costruzione sociale multidimensionali e complessi. Assumendo la complessità come dato di partenza, le migrazioni si inseriscono in una rete dinamica e contraddittoria …
M. Le migrazioni e i ‘migranti’ fanno parte del discorso della politica, nel senso più utilitaristico e disumanizzante: sia sul territorio del paese di approdo, sia nella prospettiva coloniale. Il colonialismo è ancora vivo e vitale e gestisce le risorse dell’Africa che è un territorio abbondante e fertile e, sistematicamente deprivato. Inoltre in Europa non esiste nessuna invasione dei migranti, i numeri sono esigui … è pura propaganda politica … il problema non sono i migranti ma il colore della pelle.
Se creiamo differenza, non possiamo aspettarci uguaglianza.
L. L’Italia è un paese razzializzante e spesso accomodato sul senso comune. Condivido la suggestione in merito alla creazione sistematica della differenza. Finché si creano differenze, non potranno esserci superamenti culturali in direzione della giustizia sociale.
M. Esattamente e, concludendo, posso dire che le domande da nero sono quelle che ci hanno inculcato nella testa sin dalla nostra alfabetizzazione in Africa: tutto lo studio, l’approfondimento e i nostri sforzi sono stati finalizzati all’apprendere la supremazia bianca. L’estetica bianca, la storia bianca, le imprese culturali e scientifiche dei bianchi … nessuno parla della grandezza dei Faraoni neri, così per dire!
L. Le domande da nero, sono il risultato di una violenza – culturale, politica e identitaria – straordinaria …
I migranti portano però alla luce la permanenza di elementi dissonanti e conflittuali che convivono nella nostra epistemologia di riferimento, elementi di un’eredità coloniale che si manifesta nella struttura stessa delle domande proposte e pensate dalle scienze sociali. È un inizio …
M. Bene e le domande da bianco le lasciamo ai lettori …
Mahamadou Ba e Lavinia
Foto: Marcello Scopelliti