InSania fest: ci siamo

Tra le emergenze che sembrano segnare questi tempi confusi, quella della salute mentale è una delle più invisibili e striscianti. Le statistiche su suicidi e T.S.O. ci parlano di uno stillicidio quotidiano, ulteriormente aggravatosi dopo la pandemia di Covid, ma la narrazione mediatica sembra concentrarsi sul tema solo in occasione di fatti di cronaca particolarmente drammatici.

Quello che invece sembra mancare dal radar sono le narrazioni reali di chi convive quotidianamente con la presenza del disturbo mentale: parliamo di chi ne soffre in prima persona, ma anche dei loro parenti e di chi lavora – in condizioni sovente tutt’altro che facili – a contatto con loro.

Ma come può testimoniare chiunque di essi, il disturbo mentale è una condizione sistemica, che riguarda non solo quelle persone ma anche i sistemi di relazioni in cui vivono: le loro famiglie, i quartieri e le città da loro abitati, i luoghi dove lavorano e tutta la società nel suo insieme. Quello di cui c’è bisogno per fronteggiare il Mostro è quindi un intervento collettivo, che coinvolga tutti quanti in un processo educativo capace di specifiche attenzioni verso ogni tipo di fragilità.

Ed è proprio questo, come anticipato qualche settimana fa, lo spirito che intende animare InSania, festival di contronarrazioni della follia, che si terrà a Cori tra il 12 e il 21 ottobre. Organizzata dal Collettivo Primo Contatto e dall’Associazione Polygonal e con il patrocinio del comune di Cori, la rassegna propone una serie di eventi diversificati nella forma e nei contenuti, diffusi in luoghi diversi e miranti a coinvolgere la popolazione in tutte le sue fasce sociali e generazionali. Si andrà dalla proiezione di film – come l’eccellente documentario Padiglione 25 che racconta l’occupazione da parte di pazienti ed infermieri di un padiglione dell’allora manicomio romano del Santa Maria della Pietà –  alla presentazione di libri, con una serata dedicata interamente alla Collana 180 condotta da Massimo Cirri, popolare voce radiofonica di Caterpillar su RaiRadio2, e la presenza di alcuni autori della stessa collana, impegnata da sempre a difendere gli ideali della riforma basagliana e di una psichiatria più umana, empatica e democratica. E poi ancora incontri sul tema dell’etnopsichiatria a cura della dott.ssa Lavinia Bianchi – un tema che s’intreccia strettamente con quelli di un’altra eterna emergenza, quella migratoria; uno spettacolo teatrale allestito e realizzato dagli utenti del DSM di Terracina; una partita di calcio a 5 tra la nazionale italiana Crazy for Football – composta da pazienti affetti da disturbi psichiatrici – e una rappresentativa locale, e per finire un toccante omaggio dei Cardiopoetica alla folle poetessa Alda Merini.

Ad aprire la rassegna però, il 12 ottobre presso il teatro comunale Luigi Pistilli, si terrà un dibattito con Ignazio Vitelli, Emilio Magliano e altre personalità cittadine che con scanzonata curiosità discuteranno del perché Cori goda della nomea di “paese dei matti”. Una discussione impreziosita dall’installazione Paint[h]ing dell’artista Silvia Palamara, che sul tema della diversità e del dolore mentale lavora da sempre con preziosa intensità – e uno sguardo che non perde mai di vista la bellezza.
Che poi, è esattamente quello che ci proponiamo di fare a Cori con il festival InSania: guardare in faccia una realtà intrisa di dolore ma senza mai perdere di vista quella bellezza che dal dolore ci può salvare.  

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