Antonio Damasio nel suo ultimo libro “Lo strano ordine delle cose”, edito da Adelphi, pone alla base del processo culturale ed evolutivo dell’uomo le emozioni come prima forma di comunicazione fra esseri viventi, addirittura monocellulari.
Le emozioni influenzano qualsiasi nostra scelta, seppur razionale e garantiscono l’omeostasi, principio di regolazione della vita, ossia la capacità di ogni essere vivente di interagire con l’ambiente esterno ed interno, al fine non solo di perdurare, ma di prosperare. Esse sono il filo invisibile che unisce le nostre menti al brodo primordiale, in cui la vita ebbe inizio. Si è scoperto, infatti, non senza stupore, che i batteri, organismi unicellulari privi di mente e di cervello, hanno regolato per miliardi di anni la propria esistenza seguendo uno schema automatico che prefigura comportamenti usati dagli esseri umani nella costruzione delle culture, incluse forme avanzate di socialità e di cooperazione. I batteri furono la prima forma di vita sulla terra e sono attualmente la più numerosa, non solo, ma molti di loro sono parte integrante di noi esseri umani. In ogni organismo ci sono infatti più batteri che cellule vere e proprie, con un rapporto di 1 a 10. Piante e animali non sono che una patina sul mondo dei microbi.
Damasio afferma che i batteri sono creature “intelligenti”, nonostante la loro intelligenza non sia guidata da una mente né da una coscienza, essi percepiscono l’ambiente esterno e comunicano fra loro, mediante segnali elettrochimici, vestigia di rudimentali emozioni, al fine di mantenere la sopravvivenza. Si tratta di reti chimiche ed elettriche dello stesso tipo di quelle che si sono sviluppate in seguito in organismi complessi.
L’evoluzione dai procarioti è un lungo e complesso asse evolutivo in cui la parola d’ordine è la cooperazione. Infatti molte nostre cellule sono nate dall’incorporazione di cellule batteriche. Le cellule nucleate collaborano per formare organi, che a loro volta costituiscono apparati. Le cellule rinunciano all’indipendenza per vivere e prosperare, beneficiando di nutrienti indispensabili, ne sono esempio i sistemi endocrino, immunitario e nervoso, sostenuti e nutriti dal sistema cardiovascolare.
Il sistema nervoso, a sua volta, garantisce una forma di “sorveglianza” sulla vita, aggiornando il cervello su cosa accade dentro il corpo ed intorno ad esso.
Il cervello agisce sul corpo tramite varie sostanze endocrine e neuroendocrine, attraverso stimoli elettrici che attivano la muscolatura, coordinano i movimenti volontari e non, come ad esempio la digestione e il battito cardiaco o in maniera più complessa rispondono ad un’emozione, facendoci sorridere, ridere o piangere. Il perfezionamento del sistema nervoso ha permesso di arrivare a percezioni plurisensoriali, fino alla creazione di immagini e alla costruzione delle menti.
Tuttavia il sistema nervoso, pur essendo un sostegno per l’organismo, ne è esso stesso sostenuto, è questa complessità che spesso viene trascurata.
L’evoluzione del sistema nervoso attraverso la rete neurale apre la strada dell’omeostasi, per cui con lo sviluppo di menti coscienti capaci di sentimento e di intelligenza creativa, si è aperta la strada alla formulazione, nello spazio socio-culturale, di risposte complesse. Tuttavia, ci ricorda Damasio, permangono vestigia della vita semplice, come quella batterica, anche ai livelli più elevati di sviluppo socio-culturale. Le emozioni di base sono già codificate nel tronco dell’encefalo, cioè in una struttura molto arcaica, che abbiamo in comune addirittura con i rettili, il che significa che la sfera emotiva viene prima delle altre, nello sviluppo dell’io: “l’io primario non pensa, ma reagisce e si emoziona”.
Da qui la necessaria relazione mente-corpo “senza il corpo nessuna mente”, il nostro organismo è costituito da un corpo, un sistema nervoso e una mente, che dialogano costantemente fra loro. Il corpo, verso cui siamo sprezzanti o indifferenti se ci riferiamo alla mente, è un organismo complesso, costituito da organi cooperativi, formati da molecole cooperative, costituite da atomi cooperativi, costruiti da particelle cooperative. La sua complessità è contrassegnata dalla comparsa di funzioni emergenti quando passiamo dalle cellule agli esseri umani.
La vita dell’organismo è la somma totale della vita di tutte le cellule coinvolte, ciascuna cellula continua a mantenere i suoi complicati elementi microscopici per produrre energia e lo fa secondo complicate leggi omeostatiche, con l’imperativo di preservare se stessa da ogni difficoltà e di perpetuarsi.
Se le cose stanno così, l’inconscio umano affonda le radici più in profondità e più lontano di quanto Freud e Jung abbiano mai immaginato.
Damasio Antonio R., Lo strano ordine delle cose. La vita, i sentimenti e la creazione della cultura, Adelphi, 2018
Arianna Dell’Anna