Regia di Marco Florio.
Agave è un percorso sensoriale dove lo spettatore, dopo essere stato bendato, verrà accompagnato all’ interno di un labirinto alla ricerca-scoperta di se stesso, attraversando il disagio, diventando, almeno per il tempo del viaggio, ” disabile” e conoscendo così il valore e il significato del buio, del silenzio e della totale assenza di riferimenti spazio-temporali. Solo, con il proprio corpo come unico strumento per procedere, lo spettatore si troverà a viaggiare e scoprire; metterà alla prova la propria capacità di sapersi affidare all’ altro, al diverso, allo sconosciuto; si lascerà guidare nella propria ricerca della soluzione. L’ingresso è cadenzato: uno spettatore ogni 5 minuti. La durata del percorso varia da persona a persona, ma all’ incirca il tempo medio di percorrenza è di 20 minuti.
Ingresso ad offerta libera.
FitzCarraldo Teatro:
Tutto è stato scritto, detto, letto, recitato, visto, raccontato e commentato.
Il teatro ha margini di libertà, creatività e movimento solo entro confini nuovi. Il teatro non può (aldilà del denaro impiegato) raggiungere l’irreale, l’invisibile, l’astratto della pittura o del cinema. Per questo il nostro teatro è quello “mai visto”, quello che lo spettatore crea da solo, immaginandolo, evocandolo attraverso i ricordi e le suggestioni, la riscoperta dei propri sensi e l’associazione di immagini e suoni; stimoli silenziosi e impercettibili che il contesto, creato dalla regia e dagli attori, fornisce.
Come ciechi, i nostri spettatori vedono e vivono il loro personale teatro, riappropriandosi della propria identità di fruitori dell’arte, la quale, per definizione, rende visibile ciò che non lo è.
L’ ultima frontiera della libertà è l’onirico, il recupero e le nuove associazioni dei ricordi;
è in questo territorio che ci muoviamo e accompagniamo con noi tutti coloro che ci seguono.